Asportazione delle tonsille. Quando è necessaria.
Nella maggior parte dei casi vengono asportate anche le adenoidi. Quasi tutti gli interventi interessano l’età infantile.
Le tonsille devono la loro funzione soprattutto alla posizione particolare che occupano nel corpo umano. Sono poste proprio nella parte che consente l’accesso a possibili infezioni aeree e hanno il compito di proteggere le vie respiratorie dai microrganismi patogeni. Inoltre esse contribuiscono anche a scaldare l’aria, prima che essa raggiunga i polmoni e, così facendo, la portano alla giusta temperatura per il nostro organismo.
Data la loro posizione chiave, assicurano la cattura immediata dei germi e permettono che il corpo scateni una risposta immunitaria efficace contro di essi. Nei primi anni di vita hanno un ruolo molto importante, perché concorrono alla maturazione del sistema immunitario.
Durante questa età si sviluppano anche le adenoidi, poste nella zona rinofaringea. Sono composte dallo stesso tessuto delle tonsille e hanno il compito di produrre anticorpi per difendere dalle infezioni il tratto respiratorio.
Tonsille e adenoidi, soprattutto durante l’età compresa tra i 3 e i 5 anni, ma in generale durante tutto il periodo dell’infanzia, possono aumentare di dimensione per cause legate all’ipertrofia o a infezioni virali/batteriche. In tal caso si presenta la necessità di dover asportare o le une o le altre, anche se spesso durante l’operazione chirurgica vengono eliminate entrambe. L’intervento chirurgico è molto diffuso e coinvolge ogni anno in Italia 50.000 bambini.
Tonsille, perché asportarle
Tonsille e adenoidi di grandi dimensioni non sono per forza motivo di operazione chirurgica o cura farmacologica, in età infantile è molto comune che queste parti dell’organismo raggiungano una grandezza che va sopra la media, per poi sgonfiarsi e scomparire quasi totalmente in età adulta (solo le adenoidi).
La tonsillectomia è valutata solo di fronte a una tonsillite cronica o a problemi di respirazione del bambino.
È da considerarsi cronica una tonsillite che perdura nonostante la somministrazione della cura antibiotica prescritta e che presenta i sintomi regolarmente da più di 6 mesi (forte dolore nella deglutizione e febbre). Il mancato intervento chirurgico potrebbe portare a più gravi conseguenze come la formazione di pus e infezioni in altre zone limitrofe del tratto interessato.
I problemi legati alla respirazione sono invece di natura anatomica, in quanto l’ingrossamento delle tonsille o/e delle adenoidi non permette il corretto passaggio dell’aria, causando quindi problemi soprattutto durante il sonno notturno. C’è da specificare che rigonfiamento e cattiva respirazione non vanno sempre di pari passo.
In cosa consiste la tonsillectomia
L’asportazione delle tonsille e/o adenoidi viene eseguita direttamente attraverso la bocca; al termine dell’intervento si procede con un controllo del sanguinamento tramite apposizione di punti, generalmente in materiale riassorbibile, così che non sarà necessario rimuoverli a distanza di tempo.L’intervento richiede solitamente dai 20 ai 30 minuti durante i quali il paziente, in quanto addormentato, non percepirà alcun fastidio.
Nei giorni post-operatori è normale avvertire dolore durante la deglutizione e quindi, di riflesso, inappetenza. Nella zona dell’asportazione è solita formarsi una patina biancastra, è una normale risposta dell’organismo che segue di pari passo la cicatrizzazione. Ogni tentativo di rimuoverla è sconsigliato, in quanto potrebbe seguire una emorragia.
A tal proposito anche la dieta ricopre un ruolo importante, infatti sono vietati alimenti “spigolosi” che potrebbero lesionare la cicatrice come pizza, pane con crosta dura, grissini e simili. Di conseguenza sono consigliati tutti i cibi facilmente deglutibili.
Il tempo di convalescenza è di 10 giorni circa, durante i quali è bene vivere in ambienti riscaldati e non affollati.
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