Cosa sono i calcoli renali. Sintomi, tipologie e cause.
Le prime avvisaglie si presentano al momento di andare in bagno, i dolori sono lancinanti e interessano anche la schiena. Per prevenire, meglio assumere molti liquidi.
Chi dice che non c’è nulla di più fastidioso che avere un sassolino nella scarpa, non sa cosa siano i calcoli renali.
Perché i sassolini? Perché è ciò che viene a formarsi nei reni. Capita perlopiù a uomini dai 20 ai 40 anni, ma si estende fino ai 60, ed è il risultato di accumuli e cristallizzazione di diverse sostanze come: ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico.
Questi cristalli pian piano possono aumentare le proprie dimensioni, unendosi ed evolvendosi in sassolini, appunto, di diverse dimensioni.
Finché i calcoli restano nei reni, i sintomi sono sopportabili, ma quando scendono a livello dell’uretere, allora son dolori.
I sintomi dei calcoli renali
– Mal di schiena diffuso,
dapprima a livello dei reni e poi propagato fino all’addome e all’inguine, a seconda del percorso dei calcoli.
– Minzione frequente e dolorosa,
con il passare del tempo i dolori diventano lancinanti e andare in bagno diventa un incubo.
– Sangue nelle urine,
possono presentarsi di colore rosso, rosa o marrone: il sanguinamento è dovuto alla crescita dei calcoli che bloccano l’uretra.
– Urina maleodorante,
dovuta al blocco dei calcoli che fanno ristagnare l’urina più tempo del dovuto, quando liberata si presenta quindi torbida e dall’odore sgradevole.
– Nausea e vomito,
dovuti al movimento dei calcoli e al dolore provato.
– Febbre e brividi,
dovuti a una situazione malcurata che sfocia in un’infezione.
– Difficoltà nello stare seduti,
soprattutto quando i calcoli diventano grandi, il soggetto colpito avrà molta difficoltà nel trovare una posizione comoda sia seduto che sdraiato.
Le tipologie di calcoli renali
I calcoli renali sono di diversi tipi e si differenziano a seconda delle sostanze depositate e delle cause. Si possono suddividere in:
– Calcoli di ossalato di calcio,
sono i più frequenti e si dividono in ossalato di calcio monoidrato e ossalato di calcio diidrato, la differenza sta nel fatto che il primo presenta calcoli molto più duri.
– Calcoli di fosfato di calcio,
spesso associati ai calcoli di ossalato di calcio, si presentano raramente in maniera singola. Sono correlati all’acidosi tubulare renale (ATR): si tratta di una sindrome clinica che deriva da difetti specifici nella secrezione tubulare renale di ioni idrogeno.
– Calcoli di acido urico,
si formano in casi di elevata presenza di acido urico nelle urine, spesso accompagnati da casi di iperuricemia (la formazione della gotta a livello delle articolazioni), o in casi di alta acidità delle urine. Ad entrambe le condizioni è spesso associato un ridotto volume urinario.
– Calcoli da infezione,
si tratta perlopiù di calcoli costituiti da “struvite” (magnesio ammonio fosfato) e carbonato, ciò è dovuto a un pH urinario alcalino e alla presenza di ammoniaca nelle urine. La caratteristica di questa tipologia di calcoli sta nel rapido ingrossamento fino al totale occupamento delle cavità renali.
– Calcoli di cistina,
sono dovuti a una malattia ereditaria (disordine autosomico recessivo), la cistinuria. Questa malattia è contraddistinta da un difetto del trasporto intestinale e renale di cistina, per cui le urine sono ipersature e si formano i calcoli di cistina. Questi calcoli spesso sono di grandi dimensioni.
Le cause dei calcoli renali
Le componenti che generano i calcoli sono molteplici e non è mai facile indicare con esattezza la causa scatenante. Esistono però dei fattori predisponenti che aumento i rischi:
– Acidità delle urine,
come detto in precedenza questa è tra le connotazioni che caratterizzano i calcoli da acido urico, questa condizione aumenta il rischio di calcoli di ben cinque volte rispetto alla media.
– Non bere a sufficienza,
i famosi due litri di acqua al giorno servono anche ad allontanare il rischio di calcoli renali, bere poco provoca un flusso di urine basso, quindi il ristagno e la precipitazione dei sali in esse contenute.
– Stress e caldo,
la maggior parte dei ricoveri dovuti ai calcoli renali avvengono nei mesi caldi, questo perché l’eccessiva sudorazione e la mancata reidratazione a lungo andare può provocare la scarsa minzione e anche in questo caso il ristagno. Anche lo stress gioca un ruolo importante e diventa letale se unito a uno stile di vita veloce che porta a un’alimentazione disordinata e povera di liquidi.
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